Sydney, dove l’anno si chiude in bellezza
I suoi festeggiamenti per il Capodanno sono considerati i più belli al mondo, ma la città australiana ha tanto da raccontare, oltre alle onde dei surfisti, a partire dalla storia ancestrale delle popolazioni native.
Il Capodanno a Sydney è una cosa seria. La cerimonia ufficiale si apre alle 19.30 con un rituale collettivo di “purificazione” e prosegue con una serie di momenti di grande suggestione, come le proiezioni luminose sui piloni del Sydney Harbour Bridge, il coreografico benvenuto da parte del Metropolitan Local Aboriginal Land Council a tutti gli ospiti nella terra dei Gadigal (gli indigeni australiani che originariamente abitavano l’area di Sydney) e, infine, gli spettacolari fuochi d’artificio, tra i più belli al mondo, che illuminano l’iconica Opera House e tutta la baia di Port Jackson. Siamo nel Central Business District (CBD), cuore della città, dove si trovano i suoi monumenti più famosi, dal palazzo dell’Opera, Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, alla cattedrale di Saint Mary, al quartiere The Rocks, ex insediamento carcerario e oggi una delle zone più turistiche, dove farsi largo tra negozi di souvenir e birre spillate con vigoroso entusiasmo ai banconi dei pub.
ITINERARI
Parchi e spiagge a non finire
Affacciata su Port Jackson c’è un’altra istituzione di Sydney, il Royal Botanic Garden, enorme spazio verde fondato nel 1816, il giardino più antico d’Australia. Il primato di parco pubblico più antico spetta invece a Hyde Park, mentre il Centennial Park è uno dei più grandi e amati. Questo breve elenco potrebbe continuare a lungo con le decine di spazi verdi che colorano la città e che risultano fondamentali per trovare un momento di ristoro in questo periodo dell’anno… il più caldo, è bene ricordarlo! Ma i parchi hanno un valore molto più profondo per i Sydneysiders (gli abitanti di Sydney). Qui, infatti, vita all’aria aperta e sport sono elementi essenziali del quotidiano: dal jogging delle sei del mattino alle surfate al tramonto nelle acque dell’iconica Bondi Beach (occhio alla pronuncia: “Bòndai”!). Che però è solo una delle centoventi spiagge della città. Per raggiungere le principali si può percorrere la Coastal Walk, una passeggiata che si estende per decine di chilometri, toccando località come – a sud di Bondi – Bronte Beach, perfetta per una giornata in famiglia con i suoi barbecue; Clovelly, dove si ritrovano gli appassionati di snorkeling e i sub. Anche Shelly Beach è perfetta per lo snorkeling, e lungo la strada per raggiungerla – questa volta in direzione nord rispetto a Bondi – si toccano luoghi incantevoli, per tutte le esigenze. Voglia di picnic? C’è la spiaggia alberata di Nielsen Park. Volete fare surf in un luogo che ha fatto la storia della disciplina? Ecco Manly Beach, dove nel 1964 si è tenuto il primo Campionato del Mondo. Sognate un paradiso isolato? Store Beach è una lingua di sabbia che si raggiunge solo a remi (ma bisogna andarsene prima del tramonto perché qui vengono a dormire i pinguini). Per gli amanti dei punti panoramici, infine, c’è Watsons Bay, dove si respira l’atmosfera del villaggio di pescatori e si ammira il panorama dalla spettacolare The Gap, scogliere di arenaria che si innalzano verticali per trenta metri sul mare.
CUCINA
La “Sydney da bere”
Lo stile di vita salutare e l’attenzione alla sostenibilità si riflettono direttamente nell’offerta gastronomica di Sydney, che punta decisamente sulla qualità. Questa evoluzione è particolarmente sentita nell’Inner West – a ovest del CBD, dall’atmosfera hipster e bohémien –, un vero laboratorio del gusto, soprattutto per quanto riguarda il mondo del beverage. L’eco del passato britannico mantiene i pub tradizionali come un punto fermo, e tuttavia a Sydney si beve sempre più consapevolmente, ricercando piccole produzioni artigianali d’eccellenza. Succede prima di tutto con la birra, grazie alla nascita negli ultimi anni di un gran numero di piccoli e micro birrifici, e contestualmente alla conversione di vecchi magazzini industriali in taprooms, che sono sale di degustazione che permettono ai clienti di assaggiare le birre artigianali direttamente dalla spina del produttore. Parallelamente, i vini naturali conquistano i bar di quartiere con le loro etichette biologiche e biodinamiche, e si incontrano prodotti spesso audaci che sfidano il gusto convenzionale. La tendenza forse più affascinante però è l’esplosione delle distillerie artigianali, dove si produce gin sfruttando la ricca biodiversità australiana e, dunque, utilizzando erbe aromatiche, fiori e spezie indigene per realizzare prodotti unici e distintivi. La ricerca dell’eccellenza culmina nel caffè, vera ossessione nazionale. Storicamente, la rivalità con Melbourne per la ricerca di prodotti sostenibili e dagli aromi unici è accesa: in Australia, infatti, la cultura degli specialty coffee è consolidata da decenni e Melbourne si è sempre affermata come punto di riferimento internazionale. Ebbene, oggi anche Sydney può dire la sua, grazie al proliferare di coffee shop di altissimo livello, tanto che negli ultimi anni può contendere il primato alla rivale.
Non solo Opera House
- Capitol Theatre e Lyric Theatre: questi colossi ospitano i successi di Broadway e del West End.
- State Theatre: inaugurato nel 1929, è uno scrigno d’oro e velluto rosso. Un vero gioiello di opulenza con alcune sale a tema.
- Sydney Theatre Company e Ensemble Theatre sono i nomi di riferimento per la scena drammaturgica contemporanea.
- Belvoir St Theatre e New Theatre: la voce del teatro contemporaneo sperimentale, provocatorio, politico.
- Il Red Rattler, luogo underground gestito da artisti, fa musica sperimentale e show d’avanguardia.
Ogni occasione è buona
I Sydneysiders trasformano ogni situazione in una scusa per fare sport. E così, persino un ponte può diventare una parete da scalare. Succede con il BridgeClimb del colossale Sydney Harbour Bridge, che prevede ci si arrampichi – imbracati e super protetti – per oltre 1300 “scalini”, fino al punto più alto del suo arco. Esperienza magnifica, certo, ma molto impegnativa, anche dal punto di vista economico. Più abbordabile la salita al Pylon Lookout, belvedere all’interno del pilone sud-orientale, anche in termini di gradini… che sono “solo” 200!
CULTURA
I quartieri della vita notturna
Benessere, a Sydney, vuol dire anche divertimento e cultura. Proprio nel 2025 sono stati inaugurati sei nuovi Special Entertainment Precincts (SEP) nell’Inner West, la prima area a guidare questa riforma, con l’obiettivo di dare nuovo slancio alla vita notturna cittadina. In un contesto dove tradizionalmente si cena molto presto e i locali chiudono alle 22, i SEP sono stati individuati come aree dove spingere sulla nightlife limitando i vincoli burocratici esistenti, per esempio consentendo ai locali di restare aperti fino alle 2 di notte e favorendo gli eventi dal vivo. Zona pilota in questo senso era stata Enmore Road, individuata come SEP già nel 2023. Visto il successo di questo “esperimento”, si è dunque deciso di replicare questo modello nei nuovi distretti, valorizzandone le peculiarità. Balmain e Rozelle, per esempio, sono zone sofisticate e affascinanti, celebri per caffè all’avanguardia, librerie e gallerie, ma anche per la possibilità di cenare ai tavoli dei migliori chef emergenti di Sydney. Dulwich Hill è considerato “il segreto meglio custodito dell’Inner West”: atmosfera cosmopolita e un autentico senso di comunità caratterizzano una zona dove si respira un’aria da paese, dove resistono attività indipendenti e a conduzione familiare. Leichhardt è il cuore della Little Italy australiana, con Norton Street che si distingue per la quantità di ristoranti, caffè e gastronomie di tradizione italiana. Infine, la zona di Marrickville (Marrickville North e Town Centre) è un crogiolo di culture, dove trovare un mix di cucine eclettico e vivace, e una fiorente scena artistica supportata da un gran numero di gallerie.
ESPERIENZE
I popoli più antichi del mondo Parlando di cultura in Australia, è impossibile non soffermarsi su quella dei Popoli Nativi – Aborigeni e Isolani dello Stretto di Torres –, riconosciuta come la più antica del pianeta, vantando oltre sessantacinquemila anni di storia. Nonostante questo patrimonio inestimabile e i decisi passi avanti nel riconoscimento dei diritti avvenuti negli ultimi decenni, il rapporto tra gli australiani di origine non aborigena e i Primi Popoli rimane complesso, con disuguaglianze sistemiche e razzismo. Oggi, però, si assiste a una sempre maggiore consapevolezza condivisa, che spinge istituzioni e società ad affrontare questa ingiustizia, riconoscendo e valorizzando la cultura di questa parte fondamentale della popolazione. Una delle leve principali utilizzata per raggiungere questi obiettivi è quella dell’arte. Impossibile non citare il Bangarra Dance Theatre, una delle principali compagnie di arti performative australiane, interamente composta da danzatori professionisti aborigeni; le loro opere potenti fondono danza, musica e poesia per raccontare le storie degli Antenati, del Territorio Ancestrale e delle loro tradizioni. Anche i principali musei di Sydney dedicano ampio spazio all’arte indigena. Per esempio, l’Art Gallery of New South Wales, accanto alla sua splendida collezione di arte ottocentesca, pone particolare enfasi sull’arte indigena. Similmente, il Museum of Contemporary Art Australia (MCA) riserva oltre un terzo delle sue 4700 opere proprio agli artisti aborigeni contemporanei. A consolidare questa nuova centralità dell’arte indigena sulla scena globale, la 25ª Biennale di Sydney, uno dei principali eventi internazionali di arte contemporanea, che si terrà nel 2026, ospiterà artisti da tutto il mondo che, affiancati da voci australiane, esploreranno temi come la migrazione, l’esilio e l’appartenenza. L’evento darà voce in particolare alle storie delle comunità aborigene e alle divergenti diaspore che hanno scritto la storia dell’Australia fino a oggi, invitando gli artisti a riflettere sulle proprie radici e confrontandosi con la complessità della storia.
Un weekend da Sydneysiders
- Sabato mattina, iniziare la giornata con un po’ di shopping second hand in uno dei tanti negozi o mercatini dedicati, come i Glebe Markets, per i vestiti, o i Balmain Markets per artigianato e libri.
- Visitare il nuovo Sydney Fish Market. Un’architettura contemporanea che ospita un enorme mercato del pesce e tanti locali dove pranzare.
- Dedicare almeno un pomeriggio alla White Rabbit, galleria d’arte che ospita una delle più grandi collezioni al mondo di arte cinese contemporanea.
- Passeggiare (o fare jogging) la domenica mattina nel verde del Waverley Cemetery, cimitero monumentale affacciato sull’oceano.
- Partecipare a uno spettacolo di Drag Queen in uno dei tanti locali queer della autoproclamatasi “capitale LGBTQIA+” d’Australia.
Info utili
Dall’Italia si arriva all’Aeroporto Internazionale Kingsford Smith (10 km dal centro) con 21 ore di volo e uno o più scali.
In città si viaggia su treni, metro, autobus e traghetti, un sistema capillare ed efficiente. L’Opal Card è la carta prepagata che semplifica l’accesso ai trasporti pubblici.
Tutte le informazioni su transportnsw.info.